Visione di un’Agonia

VISIONE DI UN’AGONIA

libero adattamento da i Dialoghi delle Carmelitane di Georges Bernanos

Musiche di Giovanni Battista Pergolesi, Gioacchino RossiniFrancis Poulenc, Giovanna Giovannini.

Regia: Antonello Pocetti.

Direzione musicale: Giovanna Giovannini.

Con il Coro femminile Arcanto: Marta Abatematteo, Marisa Anconelli, Francesca Bruni, Cristina Canali, Cristina Cipriani, Simonetta Gamberini, Gloria Giovannini, Valeria Giuliani, Leda Kreider, Francesca Lateana, Anna Mele, Cinzia Rusillo, Silvia Salfi.

Produzione Arcanto

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Visione di un’Agonia è uno spettacolo lirico-teatrale, basato sulla commistione fra teatro di parola, canto lirico, movimento scenico contemporaneo. Trae ispirazione dalla vicenda delle carmelitane di Compiègne, piccolo borgo a nord est di Parigi, ghigliottinate durante il Terrore Giacobino per la loro scelta di fede.
Durante la Rivoluzione Francese il secco schiocco della ghigliottina risuonò migliaia di volte, in centinaia di piazze, facendo ruzzolare nel paniere le teste non solo di aristocratici, ma anche di borghesi, popolani, sacerdoti e religiosi. Forse solo in questo la rivoluzione fu davvero “democratica”. Il 15 dicembre 1789 l’Assemblea Nazionale vietò a tutti gli ordini religiosi di pronunciare nuovi voti e molti conventi furono fatti sfollare. Questa sorte toccò anche alle carmelitane di Compiègne. La loro decisione fu quella di “vivere e morire da carmelitane”, ed ecco dunque che il dramma va in scena: nel giugno del 1794 le carmelitane, votate al martirio, furono scoperte e arrestate. Giunte davanti al tribunale giacobino, furono condannate e subito fatte salire su un carro che le avrebbe condotte al patibolo. Mai per un istante quelle carmelitane smisero di intonare canti, portando fino in fondo il loro “Essere”.
La vicenda per più di un secolo rimase sconosciuta, poi attirò l’attenzione della scrittrice Gertrud Von Le Fort, che nel 1931 compose una novella dal titolo L’ultima al patibolo. In seguito, nel 1948, il grande scrittore francese Georges Bernanos ne trasse ispirazione per la sua unica opera teatrale, i Dialoghi delle carmelitane, incentrata appunto sul martirio di Compiègne, la quale resta, con il Diario di un curato di campagna, l’esempio più alto della sua arte. Bernanos, in una visione cristiana del dramma che riguarda l’eterna lotta tra il bene e il male, affronta in quest’opera un tema che certamente riflette anche la sua posizione di libero pensatore antifascista, sostenuta durante la propria vita con articoli, conferenze e saggi contro il nazismo e in favore della Resistenza, tra cui La Francia contro la civiltà degli automi (1947).
Dai Dialoghi di Bernanos prese spunto il grande compositore Francis Poulenc per la sua ben più famosa opera lirica. Come per questa vicenda, la storia ci ha abituati a molte altre vicende di violenza, terrore e agonia verso anime innocenti, trucidate e private della loro libertà: guerre, regimi totalitari ed anche cronache odierne ci parlano di episodi di martirio a scapito della vita e dei più universali diritti umani.

Rappresentazioni:
Teatro San Salvatore Bologna: 15-16 aprile e 17 maggio 2014
Salone parrocchiale di Ponte Ronca Bologna: 16 luglio 2014